Sin dallimmediato dopoguerra, via via che emerge lenormità del crimine, il negazionismo si presenta come unimpresa di igiene ideologica volta a sgombrare il presente dellEuropa dal passato fasullo: «la bugia di Auschwitz». Viene così rilanciata laccusa della truffa, chiave di volta del secolare odio antiebraico. Per gli esponenti della nuova propaganda antisemita i sopravvissuti sono falsari, altrimenti dovrebbero essere stati annientati, le prove sono fandonie, altrimenti si conoscerebbe il numero esatto di vittime. Se ancora nel Novecento gli attacchi prendono di mira il dispositivo dello sterminio le camere a gas , nel xxi secolo il negazionismo mette allo scoperto il cardine intorno a cui da sempre ruota il mito del «complotto ebraico». Maestri nello sfruttare il «culto olocaustico», la nuova religione sorta dalla sacralizzazione della memoria, gli ebrei avrebbero tratto profitto da quella gigantesca menzogna sulla Shoah non solo per creare abusivamente Israele, ma anche e soprattutto per riprendere in mano più che mai le fila del nuovo ordine mondiale.
Questo volume, scaturito dallesperienza di un processo, e costato anni di minacce, comprende tre saggi di cui il primo, intitolato Il nuovo negazionismo, è inedito, mentre lultimo, Lantisemitismo nel xxi secolo, è uscito in altro contesto. Il saggio centrale Se Auschwitz è nulla è la rielaborazione del testo pubblicato nella prima edizione. Costituiscono un insieme interrelato che offre al lettore il quadro filosofico e politico su uno dei fenomeni più inquietanti di questepoca.
Anonimo -