Quella in cui è cresciuto Ben Joe Hawkes può sembrare una famiglia come tante, forse un pò più numerosa e caotica di altre, con le sue sei sorelle, piccole e grandi, vivaci e talvolta un pò crudeli, una madre dai pensieri imperscrutabili e una nonna irriducibile. Ben Joe ha dovuto impegnarsi a fondo per poter continuare a studiare dopo la morte del padre, medico condotto di Sandhill, amatissimo dai suoi pazienti, forse per quella vena di tenera follia, per quella sua segreta dolcezza che lo aveva spinto a cercare in un'altra donna l'amore che la moglie non aveva saputo dargli. Ora tutto sembra essersi sistemato: il protagonista studia a New York e le lettere che riceve dalla pacifica, provinciale Sandhill sembrano così tranquillizzanti... Forse un po' troppo: Ben Joe sa che a casa possono succedere i fatti più strani fra l'indifferenza di tutti, di giorno come di notte, perché, per le sue sei sorelle, la notte è come il giorno, solo un pò più buia, un arco di ore durante il quale proseguire le quotidiane occupazioni, il loro fitto chiacchiericcio di adolescenti e di donne vaganti da una stanza all'altra. Ed è appunto nel volgere delle poche notti che seguono il ritorno a casa del protagonista che il passato visita nuovamente la famiglia riunita, una volta tanto, sotto lo stesso tetto. Ben Joe e Joanne, la sorella più grande, che ha da poco lasciato il marito, rievocano la morte tragica e surreale del padre, il quale, poco prima di lasciarli per sempre, aveva mandato un suonatore di cornamusa sotto le finestre di casa, in un gesto che nella memoria acquista il significato di un'estrema dimostrazione d'affetto per la famiglia - e la figura dell'altra donna, che da quel giorno si è chiusa nel dolore silenzioso della sua discreta, umbratile esistenza. Ma il passato torna anche in altre forme: ' per puro caso', Ben Joe ritrova la timida, lunare Shelley, sua compagna dell'adolescenza; fra i due l'amore riprende... e forse domani ripartiranno insieme per New York. [...]
Anonimo -