La "Seconda Lettera ai Corinzi", benché sia la lettera di Paolo più personale e autobiografica, è anche uno scritto di alto livello teologico. Anzi, si potrebbe parlare di 'autobiografia teologica': la vita di Paolo fa un tutt'uno indissolubile con la sua fede e con la sua riflessione teologica. Essa lascia intravedere i tratti della personalità ricca e 'vulcanica' di Paolo, ma anche l'altrettanto magmatico contesto sociale e religioso della comunità cristiana da lui fondata a Corinto, una città di mare, crocevia di etnie, di religioni e di mentalità variegate. Questo quadro ecclesiale multicolore che traspare dalla lettera è in grado già di spiegarne l'attualità rispetto alla situazione odierna della Chiesa, che, soprattutto in alcuni luoghi, è per molti aspetti simile alla comunità cristiana della Corinto dei tempi di Paolo. Tradotto fedelmente e riattualizzato attraverso una lettura 'sapienziale', questo scritto della Chiesa apostolica è ancora oggi, dopo quasi duemila anni dalla sua stesura, rivelazione di Dio per l'uomo e risulta particolarmente adeguato a rispondere alle istanze pastorali di un cristianesimo in stato di 'nuova evangelizzazione'. Questo è il primo commentario di taglio scientifico alla "Seconda Lettera ai Corinzi" scritto da un autore italiano contemporaneo.
Anonimo -