È nell'incolto delle nostre vite che si fa sempre ritorno, in quel solco che sembra separarci da noi stessi; eppure, anche lì noi siamo, nelle pozze profonde abitate da quel che ancora non si conosce - prima che la parola ci doni lo svelamento delle cose. Camminando per i sentieri delle parole si arriva così al cuore della selvatichezza, quella parte incontaminata che ci portiamo dentro e che, come un vento forte, ci scuote. Le poesie di Selvatico invisibile sono come piccoli incantesimi, s'innestano nell'incompiuto e nelle trame invisibili del destino, nella grazia che accompagna i giorni, nei frammenti di silenzio che invitano all'ascolto, nel viaggio di un ritornare che mette radici nel presente, nelle parole che ci abitano, nelle zone oscure che ci portiamo dentro, nei piccoli attimi capaci di deviare il corso delle nostre esistenze e nella memoria che ci porta a ieri mai dimenticati, ben consapevoli che nel presente è racchiusa la meraviglia del fiorire. Ci invitano a posare lo sguardo sulle piccole cose, osservare la natura e rispecchiarci, entrare nella ferita di un dolore e riempirla d'inchiostro.
Anonimo -