Al Cliver, alias Pierluigi Conti, alias `er Biondo'. Tante vite vissute contemporaneamente. Un'educazione rigidissima, un'infanzia da vagabondo, sballottato da un collegio all'altro, fino alla fuga, precocissima, verso la libertà. Sullo sfondo, il mondo che attraversa gli stravolgimenti culturali e sociali degli anni Settanta e Ottanta, una Roma provinciale e verace che ci viene svelata fin nelle sue storie più curiose. L'approccio con la psicoanalisi. Fino all'incontro con il cinema, la scoperta di `essere bello', e con la cinematografia di genere e dei B-movie, mai raccontata così bene, e vissuta in prima persona. Poi la Amsterdam dell'emancipazione e della trasgressione, luogo d'incontro di tutte le diversità. La terra selvaggia dello Sri Lanka. Il commercio dall'Asia e da Bali. Il racconto, a volte triste, altre divertente, è avvincente. Inevitabilmente, si crea un legame tra lettore e protagonista che, sempre conservando il suo senso dell'umorismo, e la sua ironia un po' cinica, ci racconta la sua incredibile storia.
Anonimo -