Da giorni basta aprire un giornale, scorrere le notizie sul telefono, guardare un notiziario in tv per sentirci dire che siamo in guerra. L'emergenza Covid-19 è quasi ovunque trattata con un linguaggio bellico: si parla di trincea negli ospedali, di fronte del virus, di economia di guerra; ogni sera la Protezione civile dirama un bollettino con il numero dei morti e dei contagiati che aspettiamo col fiato sospeso. Ma è appropriato paragonare la pandemia e la situazione generale a uno stato di guerra? Qual è il retro pensiero dietro a questa scelta comunicativa, consapevole o meno, e quali sono le conseguenze dirette e indirette, nel discorso pubblico?
Anonimo -