I rapporti tra Stato e confessioni religiose sono cambiati quasi integralmente, in Italia, tra il 1984 e il 1987. Ma hanno subito radicali trasformazioni anche in altri ordinamenti, e anzitutto nei Paesi dell'est europeo. In Italia un nuovo Concordato è stato stipulato con la Chiesa cattolica e Intese sono state sottoscritte con altre confessioni religiose (Valdese e Metodista, Pentecostale, Avventista del 7° giorno, Comunità ebraiche). I temi classici delle relazioni ecclesiastiche, dalla libertà religiosa al matrimonio, dai rapporti finanziari alla questione degli enti e della proprietà ecclesiastica, all'insegnamento religioso nelle scuole pubbliche, sono stati disciplinati da una normativa che ha dato attuazione, sia pure tardiva, ai principi costituzionali. Tale ritardo ha però consentito all'ordinamento italiano di inserirsi a pieno titolo nel processo di trasformazione che investe da anni le legislazioni ecclesiastiche delle maggiori democrazie europee, attraverso la ricerca di una originale sintesi tra i valori di laicità e di pluralismo confessionale. Più di recente, infine, con la caduta del 'sistema comunista' i Paesi dell'Europa orientale hanno conosciuto il fallimento del 'separatismo ed impronta ateistica', ed hanno avviato una riforma delle relazioni tra Stato e Chiese che riconduce i rispettivi ordinamenti nel solco della tradizione democratica occidentale. Aggiornato alle più recenti riforme giuridiche, questo volume offre una analisi organica del sistema pattizio delineato dalla Costituzione e dalla nuova legislazione ecclesiastica italiana, collegandosi al più ampio scenario europeo dei rapporti tra Stato e confessioni religiose.
Anonimo -