"Qual è il confine che separa la realtà dall'illusione? O la fantasia dall'immaginazione che talvolta affiniamo per affrontare il quotidiano! Cosa è disposto a credere il nostro cervello per crearsi un piccolo Eden dove vi scorrano latte e miele... un riparo perfetto dove rifugiarsi durante le dure prove della vita? Possiamo trovarci con una scarpa in un posto e senza accorgerci avere l'altra altrove. La parallasse da dove guardo cambia la mia prospettiva più volte al giorno. A volte anche in un'ora soltanto vedo una stessa cosa con più significati. Per quanto la linea di confine sia invisibile, se nel mio Eden mi sento al sicuro, protetta e in totale pace, va bene così, purché sia creata con l'amore nel cuore. Il cuore legge l'invisibile, quello che gli occhi non riescono a vedere. Ho scritto una lettera a mio figlio, morto suicida, immortalando alcuni dei momenti più significativi della sua/nostra storia. Condivido parte del visibile e dell'invisibile, il mio piccolo angolo di paradiso. Lo faccio in punta di piedi e nel totale rispetto. Ora datemi la mano, partiamo." (l'autrice)
Anonimo -