Una inchiesta per il Trevigiano sul filo degli incontri con gli artigiani, i piccoli produttori, gente che mette in gioco la propria autonomia ma non è disposta a rinunciarvi. Non un catalogo di nomi, di aziende, di fatturati, al contrario una indagine nel sangue e nel cuore degli uomini con le loro fatiche, ambizioni, speranze, amarezze, voglie di riscatto. Diversi per estrazione, tradizione, età, uniti da alcune costanti: il dialetto, il senso di appartenenza, soprattutto la libertà: da questa discende ogni sfida, ogni scommessa. Non è solo lavoro, non è solo economia. "A un trevigiano toglietegli la libertà, la follia, il suo linguaggio e la sua terra, e non è più niente, perché tutta la sua anarchia ha un senso solo se la può infilare nella società".
Anonimo -