Su Mondadori Store, con la tua carta PAYBACK ti premi ad ogni acquisto.
Benvenuto Accedi o registrati
Per utilizzare la funzione prodotti desiderati devi accedere o registrarti
Totale articoli
0,00 € IVA Inclusa
Per eseguire una ricerca è necessario specificare un termine, un genere, un editore oppure un codice Ean.
» eBook italiani » Storia e Biografie » Storia d'Italia e delle Regioni italiane
Santo Peli pubblicato da Einaudi
I Gap, componente esigua ma rilevante del movimento di Resistenza, occupano
un posto marginale nella memoria collettiva e nella storiografia
resistenziale. Due ragioni spiegano tale marginalità: da un lato i Gap combattono
secondo le modalità classiche del terrorismo, cioè con uccisioni
mirate di singoli individui e con attentati dinamitardi; dall'altro sono organizzati
e diretti dal Partito comunista, e dunque restano, durante e dopo
la Resistenza, connotati politicamente in modo molto piú marcato delle
altre formazioni partigiane. Quella dei Gap viene dunque in prevalenza
percepita come «un'altra storia», su cui si sono esercitati anatemi con piú
virulenza che sulla Resistenza in generale. Nell'immaginario collettivo,
alcuni dei piú intricati nodi politici ed etici della lotta resistenziale messi
in evidenza dalla pratica del terrorismo urbano continuano, ancor oggi,
ad essere schiacciati tra deprecazioni calunniose e acritiche esaltazioni,
che prescindono da una reale conoscenza dei fatti. Per la prima volta,
origini, sviluppo, difficoltà, successi e fallimenti dei Gap vengono analizzati
nell'unico contesto che li rende comprensibili, nella storia della Resistenza.
Le condizioni esistenziali e materiali nelle quali i Gap agiscono, le
risorse di cui dispongono, la difficile decisione di uccidere a sangue freddo,
e i diversi modi in cui si pongono il problema delle rappresaglie, della
tortura, della morte, escono finalmente dal mito e dalla demonizzazione
liquidatoria.
Nell'aprile 1943 Antonio Roasio, uno
dei tre responsabili del centro interno
del Partito comunista, invia una lettera
«strettamente riservata» alle organizzazioni
regionali, in cui fa presente a tutte
le strutture di partito l'urgente necessità
di attrezzare «i militanti alla lotta armata
a mezzo dell'organizzazione di "Gruppi
di azione patriottica", capaci di condurre
azioni di sabotaggio delle attrezzature
militari contro i massimi dirigenti
del partito fascista». Il primo documento
scritto in cui si fa riferimento ai Gap
è, con ogni probabilità, proprio questo.
A livello pratico, però, le prime iniziative
concrete verranno messe in atto solo
dopo l'armistizio dell'8 settembre che,
imponendo un brusco cambiamento
della situazione generale italiana, riportò
in primo piano l'esigenza di organizzare
concretamente la guerra di liberazione.
A partire dal racconto degli attentati
piú eclatanti - dal colonnello Gobbi
al questore Nicolini Santamaria - Santo
Peli ripercorre con rigore e imparzialità
l'intera vicenda dei Gap per superare
le molte «leggende» e restituire ai lettori
una ricostruzione lontana dalla retorica
e dalla speculazione. Dai profili biografici
dei protagonisti alle questioni cruciali
- il rapporto fra gappismo e resistenza
armata, il tema della rappresaglia,
il problema del consenso fra la popolazione
- dalla lotta partigiana alle ripercussioni
sul nostro passato recente, questo
libro colma una lacuna rilevante nel
panorama dell'analisi storica del nostro
Paese.
Generi Storia e Biografie » Storia d'Italia e delle Regioni italiane » Storia d'Italia
Editore Einaudi
Formato Ebook con Adobe DRM
Pubblicato 04/11/2014
Lingua Italiano
EAN-13 9788858416976 9788858416976
Anonimo -
Accedi o Registrati per aggiungere una recensione
Anonimo -