Questa ricerca si pone l'obiettivo di ricostruire le principali caratteristiche socio-educative della politica scolastica fascista in Calabria nel contesto di una indagine volta a individuare i tratti salienti dell'ideologia delle classi dominanti che ha permeato e influenzato la storia post-unitaria della scuola meridionale fino alla nascita della Repubblica Italiana. Il nucleo dell'argomentazione consiste nel dimostrare che, durante il fascismo, l'alfabeto della sudditanza (intesa quale condizione di dipendenza, assoggettamento e subalternità) emerge quale grammatica dominante nell'articolato e contraddittorio processo di inculturazione nazionale che ha investito le masse popolari calabresi. Il risultato pedagogico più manifesto di questa progettualità di potere è la radicalizzazione di sistemi di marginalità sociale e sottomissione esistenziale che hanno condizionato l'evoluzione politica, economica e culturale della Calabria (e del Mezzogiorno) in riferimento alla dialettica tra le sue classi e nella sua relazione con gli altri territori del Paese.
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