Uno scolaro di quinta elementare, intelligente e vivace, ma probabilmente con qualche tratto di dislessia, affronta ogni mattina la sua porzione quotidiana di fallimento scolastico. Oltretutto, gli è venuta a mancare la mamma due anni prima, dopo lunga malattia... Sarà la bellissima amicizia con Manocchia, piccolo e sperduto nella nuova classe, a toglierlo dalla solitudine e a riaprirlo alla vita. Il racconto è la voce narrante del bambino stesso, questo piccolo gigante, così ricco di simpatia, che si carica sulle spalle tutta la sua fragile esistenza e si spinge avanti per conquistare il suo posto in questo mondo. Il lettore - bambino o adolescente, docente o genitore - è conquistato da questa voce fresca, coraggiosa, che scava, scava, che vuol tirarsi fuori dal suo naufragio senza fine.. È così che, per via narrativa - autobiografica - questo libro tratta in modo penetrante il tema dei bambini e ragazzi con difficoltà scolastiche - "con problemi" - e quello dell'amicizia, di quanto possa essere ricco e vitale in una storia personale il grandioso evento di un'amicizia che sboccia tra i banchi di scuola. Giovannino, l'ex-scolaretto naufrago, divenne poi preside di scuola media per più di vent'anni, avendo, per supplemento di prestigio, l'asso nella manica di aver vissuto dall'interno il problema delle difficoltà scolastiche - con " problemi" - cosa che ha sempre amato confidare segretamente a quegli scolari (numerosi, purtroppo) che vivono tuttora, con enorme sofferenza, la catastrofe quotidiana dell'insuccesso scolastico.
Anonimo -