Secondo volume della cosiddetta "trilogia romantica" di Antonietta Giacomelli, "Sulla breccia" riprende una delle protagoniste del precedente "Lungo la via" (1889), Nicoletta, che a ventisei anni vive a Roma col padre, vecchio politico ormai in pensione. La ragazza, piena di energie e dotata di un'ottima cultura, decide di presentarsi come istitutrice presso la famiglia di un altolocato banchiere. Dall'alto di una fede religiosa profonda e di un istintivo moto di pietà per le vicende umane, la protagonista si ritroverà proprio malgrado a essere il giudice più severo di un'aristocrazia romana decadente e moralmente corrotta. Così come il titolo che l'ha preceduto, anche "Sulla breccia", pubblicato nel 1894, può dirsi uno dei testi più notevoli per farsi un'idea di quali fossero i problemi sociali e le questioni religiose che, alle soglie del Novecento, assillavano il mondo cattolico italiano. -
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