"Il racconto è come fosse scritto a quattro mani, le mie e quelle di mia madre, che ho seguita per tutti gli ultimi anni, tolta dalla solitudine del ricovero, dove l'ho sorpresa durante una visita fuori orario, legata con delle lenzuola alla poltrona, senza nessuna assistente accanto a lei. Un pensiero di Kurt Vonnegut, rivolto a consigliare i suoi auditori interessati a scrivere libri, svela come arrivare al piacere di leggere con un accorgimento geniale. Tradotto in pratica, dice che la descrizione dei fatti, dei luoghi e dei personaggi, è molto più efficace ed emozionante se li si 'fanno accadere'. Forse è stato questo consiglio ad agire in questa storia scritta, ispirata da una animazione musicale che ho tenuto un giorno d'estate, presso (come ancora lo si chiamava allora) il manicomio di S. Martino in Como. I personaggi si trasferiscono tra il mondo reale a quello più fantasioso dei ricordi di un tempo ancora presente, di desideri rimasti tali e affetti mancati, per riviverli e farli accadere: perché i giorni del ritiro dalla vita non abbiano la tristezza e il sapore del declino." (L'autrice)
Anonimo -