Una professione esercitata per più di sessant'anni permette alcune riflessioni e proposte. Questo testo riguarda prevalentemente la vita della persona assistita e operata, purché anch'essa comprenda le difficoltà, di natura più umana che tecnica, che il chirurgo è chiamato ad affrontare. Non è semplice trovare un giusto equilibrio tra compassione e indifferenza e sapere decidere quando operare e quando non operare. È il momento di puntare a una nuova prospettiva del sistema sanitario, ancora oggi orientato verso il tecnicismo e parcellizzato in molteplici specializzazioni. Tale frammentazione lascia poco spazio alla partecipazione dei soggetti coinvolti nel processo di cura - soprattutto chirurgica - e alle loro storie, in quanto ogni paziente deve essere inteso come un soggetto unico e irripetibile. Molti, e solo apparentemente diversi, sono gli argomenti trattati, ma l'attualità impone di esprimersi sulla formazione del chirurgo, la comunicazione medico-paziente, il ruolo delle donne in chirurgia, l'evoluzione tecnologica, l'inefficienza del sistema sanitario, l'emergenza dei migranti. Un testo in cui si accoglie la convinzione che anche la professione del chirurgo debba rientrare nell'alleanza naturale tra scienza e umanesimo.
Anonimo -