Nell'autunno del 1944 l'autrice fu trasportata da Birkenau al campo di concentramento di Malchow nel Meclemburgo. Liberata nel maggio del 1945 trovò, in un fattoria abbandonata, un "Tagebuch" (diario) e una matita. Con quest'ultima riempì tutte le 112 facciate che aveva a disposizione. Lo fece in un arco di tempo che va da maggio al 1° settembre del 1945, giorno in cui varcò il confine italiano. Per la volontà dell'autrice il diario poteva essere letto solo dopo la sua morte. Si tratta perciò di pagine inedite. Il corpus del "Tagebuch" è preceduto e seguito da due testimonianze già pubblicate in passato: la prima racconta la sorte della matita donata a Primo Levi, la seconda è incentrata sui mesi successivi al ritorno di Liana Millu in Italia.
Anonimo -