"Tatuaggio profondo" è la nuova opera dell'ultimo poeta beat italiano che qui torna alla limpidezza e alla durezza del suo esordio, Brown Sugar, librosimbolo di un periodo complesso e irripetibile come quello che segnò l'Italia tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta. È un romanzo in versi o, meglio, è la semplice storia d'amore tra un poeta cinquantenne e un pittore venticinquenne trascritta per frammenti poetici. È un diario, lungo otto anni, con gli alti e i bassi, con gli slanci e le ritrosie di ogni amore, che è sempre un tatuaggio indelebile nel cuore e nel cervello. Ci sono sesso, droga, gelosia, speranze, delusioni, separazioni e ritorni. E poi ci sono i luoghi - una magica casa di campagna, Roma, Palermo, Bologna, Napoli, Parigi, Londra, Berlino - con le strade sfavillanti e piene di vita e di disperazioni, di sogni e di disillusioni, di musica e di silenzi. Ci sono la comunità artistica e poetica, il mondo gaio, le droghe, qualche trans, come Arlene che prova a inserirsi nella coppia, ma soprattutto c'è un'attenzione quasi maniacale alle piccole cose: un fiore, una spilla d'epoca, una musica, la neve, una cartolina, un coltello "Tatuaggio profondo" è una storia vera, i protagonisti sono lì, con la loro carne e la loro materia grigia, e tutto quel che accade è determinato dalla vita, come il colpo di teatro del finale.
Anonimo -