"Esiodo è il primo autore della cultura letteraria d'Occidente che parla di se stesso, del suo operare, degli scopi che persegue con il suo far poesia. Dopo l'anonimato dei cantori omerici, ciò rappresenta una delle più grandi rivoluzioni che si siano mai operate nella letteratura, e di essere artefice di questa rivoluzione Esiodo è ben consapevole: con lui, per la prima volta, il poeta assume il ruolo di colui che insegna il vero. Da lui in poi, per tutto il periodo classico fino all'Ellenismo, il ruolo che verrà riconosciuto al poeta sarà appunto di colui che ammaestra. Della produzione esiodea la ""Teogonia"" rappresenta la prima delle opere autentiche a noi pervenute. In essa il poeta espone una sua visione del mondo, attribuisce una collocazione, un ruolo, uno statuto a tutte le entità, gli dei, gli elementi che nel mondo esistono e che lo compongono, che in esso operano facendo sì che sia quello che è. Questa visione unitaria egli la delinea per mezzo di legami genealogici, ma, tramite e al di là di questi, egli intende che essa si manifesti. Ma la ""Teogonia"" non è solo cataloghi e genealogie: è anche narrazione di fatti e di imprese di dei - fatti e imprese terribili e maestosi, come si addice ai loro protagonisti - che costituiscono gli antecedenti e la preparazione dell'avvento del regno di Zeus, l'ultimo e definitivo sovrano degli dei e degli uomini che instaura il suo regno di ordine e di giustizia. La presente opera, attraverso l'ampia e articolata introduzione, la traduzione e le note, vuole fornire un ausilio e una guida ad una più agevole comprensione e ad una valutazione del significato che questo poema ha avuto per tutta la cultura letteraria antica e moderna. Edizione con testo originale a fronte."
Anonimo -