La pandemia da coronavirus ha rivelato ciò che avremmo dovuto sapere già da tempo: infermieri, operatori sanitari, lavoratori dei supermercati, corrieri, addetti alle pulizie, badanti hanno un ruolo essenziale per la società, che tuttavia non è stato loro fino a oggi riconosciuto, sia in termini di rispetto sia dal punto di vista economico. A questo esito conduce anche lapprofondita indagine che David Goodhart ha svolto in diversi paesi occidentali, particolarmente ricca di dati e numeri. Goodhart divide il mondo del lavoro in tre categorie: alla prima appartengono le persone che lavorano con la testa (lavoro cognitivo), alla seconda quelle che svolgono unoccupazione manuale, alla terza coloro che si avvalgono del cuore e dunque operano nel settore della cura. Di ciascun gruppo considera lo status e linfluenza. Il risultato? Il lavoro cognitivo è considerato ovunque più prestigioso, è meglio retribuito ed è lobiettivo a cui tende la maggior parte delle università nel formare gli studenti. In poche parole, è diventato il gold standard della stima umana, e chi lo svolge modella la società prevalentemente nel proprio interesse e detiene il potere. Questo squilibrio ha portato alla disaffezione e allalienazione di milioni di persone che lavorano negli altri due ambiti. David Goodhart rivela la storia finora indicibile di questa disparità e illustra le sfide concrete che dovremo affrontare per superarla e vivere in una società sana e democratica.
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