I musicisti del futuro sono nati nell'era digitale: ci sono nati, la amano, la consumano e la producono.
Il
loro destino è quello di avere a che fare con i display di computer e
dei dispositivi touch come tablet e smartphone, prima ancora di aver
imparato abilità utili nella vita di tutti i giorni.
La
generazione Z gioca ai videogame, sa destreggiarsi con l'IPad, ma non
sa andare in bicicletta, non sa come allacciarsi le scarpe, non sa
rispondere correttamente quando gli viene chiesto l'indirizzo di casa e
non ricorda a memoria il proprio numero di telefono.
Questa
pubblicazione è una piccola guida per ripensare all'intelligenza
emotiva, alla sapienza del corpo, alla comunicazione come bisogno umano,
alla conoscenza che genera il cambiamento. E' motivata dal desiderio di
far riconsiderare la musica come la "scienza delle emozioni" e
restituirle il suo potere di accorciare la distanza tra le persone.
E'
un inno alle capacità che abbiamo in dotazione dalla nascita, quelle
che stiamo dimenticando e che le Neuroscienze ci ricordano.
Anonimo -