«La voce di Solange non ha accenti. Questo testo non ha aggettivi. Riporta un seguito di fatti, agiti da ¿ o capitati a ¿ una serie pittoresca e infinita di fratelli, sorelle, mariti, amanti, avi, cugini, figlioli, asiatici¿ Tanti fatti, ciascuno per sé eloquente. Chi se li trova davanti ne fa quello che vuole, Solange non perde tempo a incartarli nella psicologia o in qualche altra scienza umana. Il suo compito è più limitato, più alto. Lei non sta raccontando uno spicchio di storia del xx secolo; sta semplicemente testimoniando l¿inanellarsi a lei noto di alcune generazioni ¿ toledot ¿ di una famiglia ebraica». Dalla prefazione di Silvia Giacomoni
Anonimo -