Abbandonate le vesti dello psichiatra e del saggista per indossare quelle del narratore, Vittorino Andreoli torna, con gli strumenti del racconto,sui temi portanti della sua ricerca scientifica: i lati oscuri della psiche umana, la linea invisibile che divide la normalità dalla follia, lacomplessità del nostro tempo, che su quella linea sembra danzare più che mai pericolosamente. In questa dissacrante raccolta di storie di uomini e donne, innervate da una lunga abitudine all'ascolto, Andreoli indaga le reazioni estreme dell'animo umano, gli snodi delicati dell'esistenza, ma anche le circostanze della quotidianità: le molte forme della violenza, i saliscendi della depressione, i percorsi psicologici legati a una crisi mistica, le conseguenze del senso di inadeguatezza, la difficoltà ad accettare il proprio corpo, le dinamiche familiari, la tentazione dell'incesto. Nata dall'unione tra la libertà della creazione letteraria e l'esperienza del terapeuta, una psicopatologia quotidiana fatta di crudeltà, delitti, sottili perversioni, ossessioni religiose, rituali, incubi e sogni, in cui, nonostante le apparenze, finiamo per riconoscere molto di noi.
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