Ciò che Leonida ha dovuto imparare a chiamar casa è Monte Mario, il quartiere, che è un Giano bifronte: una faccia considera la città come una gabbia, l'altra non può fare a meno di Roma perché è l'origine e l'inizio, il luogo che terrà Leonida sempre con sé, per mano, dove è cresciuto, preso in un pendolo che oscilla fra gli insegnamenti del suo maestro, Gianni, un ex pugile finito ad addestrare gorilla e assassini da malavita, e il potere di Mr. Sun e di Priscilla, il boss e la sua donna che, avvelenati l'uno dell'altra nella più classica delle atmosfere noir, affondano la vita di Leonida nel fango e nel sangue, convinti che ci si può tranquillamente contorcere come la plastica per giustificare ogni propria arbitraria violenza. E poi c'è il mare, c'è l'oceano, l'esilio e la nostalgia, i libri, un libraio, un amico.
Anonimo -