La vecchia Olivetti gracchiò, sputando un grumo d'inchiostro sulla pagina ingiallita. Vittorio imprecò sottovoce, la mano tremante che cercava il conforto familiare del bicchiere di Jenever. Sessant'anni, tre città nel cuore, e una vita intera di parole non dette che premevano per uscire. Roma lo aveva cresciuto, Berlino lo aveva spezzato, e Amsterdam lo aveva quasi annegato nei suoi canali di perdizione e libertà. Ora eccolo qui, in un appartamento che odorava di muffa e rimpianti, in bilico tra tre mondi, con solo una bottiglia e una macchina da scrivere come fedeli compagne di viaggio. Era tempo di scrivere la sua storia, prima che l'ultima goccia d'alcol cancellasse ogni ricordo.
Anonimo -