Io, eroe contro me stesso, non è la medesima cosa, non è lo stesso, indosso l'armatura della paura, per scendere lungo la pianura, dietro l'elmo piango, ma i nemici vedono solo il bronzo, luccica come medaglia sotto il sole. Assaporo il sale delle lacrime, fiori intorno sfiorano i calcagni, avanzo fino a dove sono ben visibile e pianto la spada con le mani fino ad affondarne l'impugnatura, batto i pugni sull'armatura e li chiamo alla guerra, fantasmi del passato si elevano dalla terra in cromatiche invincibili divise. E' l'ora che il ferro entri nella carne e che il sangue scorra per dare nuova vita. Io sono qui.
Anonimo -