La presente edizione costituisce la prima traduzione integrale dell'opera omnia del filosofo pugliese Giulio Cesare Vanini (1585-1619), presentato da Hegel - nelle Lezioni sulla storia della filosofia - come un momento cruciale della genesi del pensiero filosofico moderno. Vanini è considerato come uno dei padri del libertinismo e il principe dei libertini italiani. Influenzato dall'aristotelismo eterodosso si connette all'idea di naturalità, tema che permette di associare il suo nome a quello dei grandi naturalisti panteisti italiani: Telesio, Campanella, Bruno. Con quest'ultimo, del resto, Vanini ha in comune il tipo di esistenza "eroica" condotta e terminata, come nel caso di Bruno, con il rogo per via delle sue pericolose posizioni teologiche: gli fu tagliata la lingua, venne strangolato e infine il suo corpo fu arso. Abbandonato da tutti gli amici fedeli e impossibilitato a difendere il suo passato travagliato, affrontò con dignità la sua pena, rifiutando l'assistenza del prete: in quell'occasione pare abbia pronunciato la celebre frase "morirò come un filosofo".
Anonimo -