Ai tempi dell'immaterialità, di Obama e di Google, la Campania è eternamente regolata dagli interessi del fordismo tamilistico. Un gioco di cemento, gerarchia, promesse e ricatti condotto da abili affaristi-politici e da una borghesia affamata di privilegi come gli aristocratici ai tempi dei Borboni. I territori tra Napoli e Caserta sono la sospensione a divinis di uno dei principi più sacri di ogni democrazia: l'eguaglianza delle opportunità. Gli infiniti rimpasti della giunta lervolino, gli affari inconfessabili con l'immobiliarista Alfredo Romeo, una corruzione pervasiva che replica nella pubblica amministrazione i modelli del clan camorristico. Napoli è la capitale di un Sud ucciso, tradito, vilipeso, suicidato. Il Sud insozzato dai suoi stessi scarti, dai suoi stessi morti, dagli uomini di potere che da mezzo secolo ne propagandano il riscatto.
Anonimo -