Un romanzo che trascende il giallo, non accontenta il lettore con una semplice narrazione "tratta da una storia vera" che non si avrebbe mai il coraggio di vivere. Si è invitati, invece, a essere lettori attivi, a diventare complici del killer. Una complicità che, pagina dopo pagina, porterà a simpatizzare con l'assassino piuttosto che con la vittima. Inevitabile quindi guardarsi dentro, capire i confini della propria morale, del modo in cui si è scelto di assorbire più o meno passivamente le immagini di violenza e sesso che arrivano da televisione, cinema o letteratura.
Anonimo -