Difficile dire se i personaggi dei libri godano davvero di vita propria o se questa sia solo una semplificazione ad effetto. Però, quando è ben ideato, il protagonista di una serie di romanzi costringe lo scrittore a rispettare la sua personalità come qualcosa di oggettivo. Alleati del personaggio, in questa sua resistenza all'autore, siamo noi lettori che ai personaggi ci leghiamo, quando li sentiamo convincenti e vogliamo condividerne la vitalità. Gli investigatori di questa antologia di racconti gialli sono personaggi di grande successo, fissi nel ricordo dei lettori per essere protagonisti di storie poliziesche in cui l'elemento personale è fondamentale. In queste nuove avventure, più che l'intreccio, è la persona di ciascuno di loro che costituisce il fulcro della narrazione. Sono certamente alle prese con intrighi e crimini: è nella loro natura. Ma la curiosità sta soprattutto nel vederli impegnati con se stessi, a sistemare la loro vita quotidiana, a fare i conti con i loro tic, le loro idiosincrasie, le loro paure, e soprattutto con l'ambiente in cui vivono. Come banco per questa dura prova s'è eletto il Natale. La ricorrenza più significativa e densa per tutti e anche per loro. I giorni in cui ci si sente molto soli o troppo in compagnia e, più che in tutti gli altri giorni, ognuno è portato a darsi pensiero di se stesso. Com'è il loro Natale, il Natale dei nostri investigatori, è la storia che racconta questo libro.
La nostra recensione
Immaginavate che anche la festa della bontà per eccellenza avesse un lato oscuro e assolutamente inquietante? Possono testimoniarlo autori come Gian Mauro Costa e Carlo Flamigni, Alicia Giménez-Bartlett e Ben Pastor. Questi e molti altri, sono infatti i giallisti che hanno collaborato alla realizzazione di questo volume antologico davvero speciale, in cui i protagonisti dei racconti sono quegli stessi personaggi che da tanto tempo abbiamo imparato a conoscere e amare.
Da Petra Delicado e Fermin a Enzo Baiamonte, dai vecchietti del BarLume a Lorenzo La Marca, i nostri detective preferiti si svelano nella loro dimensione più intima e personale, ognuno con i propri conflitti interiori in un periodo dell'anno che suscita sentimenti contrastanti. Non mancano certo crimini e intrighi, ma per una volta il delitto non occupa una posizione di primo piano, per rimanere invece su uno sfondo narrativo funzionale a mettere in luce le figure dei protagonisti. Del resto sappiamo bene che i nostri detective sono tutt'altro che macchine perfette per risolvere enigmi, quanto piuttosto personaggi a tutto tondo capaci di creare un proprio, ricchissimo mondo. Perché anche i migliori investigatori hanno una vita. E non è fatta solo di indagini.
Athena Barbera
Anonimo -