Fugge il nemico, messo alle strette. Gridan dai monti le eroiche vedette. Le cartoline sono tutte indirizzate alla Gent.ma signorina Iole Mancini, piazza Mignanelli 7. Scriveva Ernesto: Meno 10. Meno 12. Meno 13. I giorni che mancavano alla licenza. Non cera bisogno di tante chiacchiere. In una però cè scritto Ernesto ti ama. Era scoppiata la guerra e Ernesto era di leva a Firenze. Da lì mandava a Iole cartoline illustrate dellesercito italiano, con disegni buffi di soldati. Poi accade l8 settembre e la storia cambia improvvisamente. I tedeschi occupano Roma. Iole Mancini ed Ernesto Borghesi entrano nella Resistenza da partigiani. Lui fu arrestato il 7 aprile 1944, dopo il fallimento di un attentato a Vittorio Mussolini, e portato a Regina Coeli. Riuscì a fuggire. Lei, invece, venne imprigionata in via Tasso. Chi vi finiva sapeva di andare incontro a un destino di torture e di vessazioni. Era un posto dal quale era impossibile evadere, nessuno infatti vi riuscì. Molti vi morirono. Iole era stata una dei duemila detenuti, probabilmente lunica ancora in vita. Nel carcere tedesco che è stato il simbolo delloccupazione nazista di Roma cera Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine. Iole, che oggi ha 101 anni, non dimenticherà mai le sue torture, né le parole che per giorni e giorni continuò a ripetere alle ss che la interrogavano per sapere dove fosse suo marito: Ernesto è a Regina Coeli. Questo libro racconta una grande storia damore e di libertà nellItalia occupata. Iole Mancini è diventata una partigiana a ventanni. E lo è rimasta per tutta la vita.
Anonimo -