La difficile relazione che lega i protagonisti ai luoghi in cui vivono è il filo conduttore dei racconti di "Un buon posto per la notte" di Savyon Liebrecht. Tutte le storie sono accomunate da una distanza fisica o emotiva da casa, e casa non è da considerarsi come un luogo fisico bensì come un sentimento di nostalgia per il posto in cui si è nati e per i propri affetti. Sette sono i racconti, sette i diversi luoghi nei quali sono ambientati e da cui prendono il titolo. Posti precisi come America, Monaco, Hiroshima, Gerusalemme e un kibbutz oppure la landa desolata di "Un buon posto per la notte", racconto che dà il titolo all'intera raccolta, un non-luogo in cui tutto ciò che risultava familiare è stato spazzato via lasciando solo un misterioso cumulo di macerie abitato dai superstiti di un'umanità distrutta. Con una scrittura matura e vibrante, Savyon Liebrecht dipinge i grandi drammi dell'uomo sempre sullo sfondo di amori tormentati, e i suoi personaggi tornano davvero a casa solo quando si riconciliano con la propria storia e con le proprie origini.
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