Questo romanzo inizia con una fine. Dopo aver scoperto che quel narcisista occulto di Nick la tradisce con una più giovane, Moddie lascia Nick, il loro appartamentino in città, il lavoro, Chicago. Tutto. Ha 37 anni e viene da una cittadina insulsa del Midwest, una X nell'Illinois. È il momento di tornare, recuperare rapporti sbiaditi dal tempo, ripartire dalle origini. Lì la aspettano Pam e Nina, le amiche con cui è cresciuta, e una pletora di trenta-quarantenni che lavorano nell'università locale, gente responsabile, solida, risolta. Moddie è certa che la aiuteranno ad affrontare le sue tristezze. Tristezze che le stringono la gola, maligne, e che lei, tra una birra e una sigaretta, una sera dopo l'altra, cerca di tenere a bada. Ben presto Moddie scopre però che X ricorda più il bailamme di Animal House che L'attimo fuggente con i suoi buoni sentimenti. Tutti intorno a lei passano da una festa di dipartimento a un aperitivo da gossip o incontro selvaggio, ma nei loro occhi scintillano il vuoto, il dubbio, il timore. L'incubo banale di stare sbagliando tutto. È un crogiuolo di casi umani in cui ognuno è pronto a saltare alla giugulare dell'altro per agguantare nuove opportunità e fare qualcosa di rilevante, o semplicemente qualcosa. Tra coppie che si amano ma non vedono l'ora di lasciarsi, amiche che si scrivono e-mail zuccherose ma tramano efferate vendette, gli alleati diventeranno nemici, i nemici ancora più nemici e legami all'apparenza indistruttibili saranno messi a dura prova. A Moddie rimane ben poca scelta: combatterli o unirsi a loro? Mi piace La casa della gioia di Edith Wharton non perché è una disamina femminista delle strutture patriarcali. Mi piace perché sono una masochista di merda con un ego debole e amo farmi manipolare emotivamente da perversi di prima categoria. Ovvio. «Un incubo banale parla di quando compi 37 anni e ti rendi conto di odiare tutti quelli conosci. Divertente, intelligente, crudele: semplicemente geniale». Zadie Smith «Un romanzo in cui ogni personaggio è completamente fuori di testa: l'umorismo di Butler andrebbe studiato». David Sedaris «Qui tutti si odiano, ogni giorno è straziante nella sua banalità, ogni pensiero è l'inizio di un viaggio escheriano verso l'inferno, eppure l'insieme è incredibilmente divertente». Jia Tolentino
Anonimo -