Isla Pixol, Golfo del Messico, 1929. Harrison Shepherd nuota. In quel luogo tropicale, lontano dalla Virginia dove è nato, è sempre attratto dal mare, in particolare dalle misteriose insenature che chiamano cenotes, grotte effimere che si formano a seconda dell'umore delle acque e nascondono meraviglie. Un mondo nuovo, sfavillante di colori, pieno di bellezza liquida e silenzio. Lui riempie il tempo leggendo romanzi e osservando i movimenti delle maree. Anche se il mare non va sfidato, come gli ricorda Leandro, il cuoco della tenuta dove vive con sua madre e il nuovo patrigno: può essere fatale per un ragazzino di tredici anni che crede di saperne più di Dio solo perché legge tutto il giorno. Harrison ha da poco iniziato a riversare le sue fantasie in un diario, uno spazio tutto suo, una grotta nascosta negli anfratti di quel mare imprevedibile che è l'esistenza. Harrison non ne ha ancora idea, ma scrivere sarà il suo destino, il suo diario assumerà varie forme nel corso del tempo, delle sue varie vite. Vite in cui, dopo il mestiere di cuoco imparato da Leandro, diventerà aiutante di Diego Rivera, confidente di Frida Kahlo, segretario del loro illustre ospite clandestino, quel Lev Trockij esule a Città del Messico. Si ritroverà immerso nell'arte, nella rivoluzione, nella violenza. In un amore impossibile. Sarà voce narrante di anni bui e cruciali tra il Messico e gli Stati Uniti, dominati da venti politici impetuosi che lo trascineranno da nord a sud, in trame sempre abbacinanti, sospese tra verità e apparenza. Il bambino e la madre credevano che fossero diavoli dai grandi occhi a latrare tra quegli alberi, disputandosi il diritto territoriale a consumare carne umana. Il primo anno dopo il trasferimento in Messico, all'alba di ogni giorno si destavano terrorizzati dalle strida delle scimmie urlatrici. Quello avrebbe dovuto essere un luogo da fiaba. Lei glielo aveva promesso. «Le descrizioni di Kingsolver della vita in Messico risvegliano i sensi: cibi prelibati, pareti coloratissime, un amore irraggiungibile». The New Yorker «Kingsolver si distingue per la potenza persistente e salvifica di una storia ben raccontata». The Times «Una scrittrice dal talento smisurato. Un libro che tocca le corde del cuore». Los Angeles Times «Un tableau vivant di epoche e persone la cui storia risuona nel presente». The New York Times
Anonimo -