Una giornata cominciata male

Un legal thriller dalle molte sfumature che invita a riflettere sulle zone dombra della giustizia italiana e sul mistero insondabile dellanimo umano. Lavvocato penalista Alessandro Gordiani torna nelle aule del tribunale per assistere un uomo apparentemente indifendibile da un intreccio complicato di accuse, mentre la verità, a ogni udienza, diventa sempre più sfuggente.

Dopo il successo di Solo Dio è innocente e Nella tana del serpente, il nuovo appassionante romanzo di Michele Navarra, ambientato fra Roma e lArgentario.

Durante una sera dagosto sferzata da un nubifragio estivo, limprenditore romano Federico Santini guida a tutta velocità sulla via Aurelia per raggiungere Claudia, la sua ultima conquista, mentre rimugina sullennesima questione legale in cui lo sta trascinando la sua ex moglie. Tra distrazione ed eccesso di velocità, lauto di Santini travolge fatalmente un ciclista; non sembra esserci nessuno nei paraggi, e luomo riprende la corsa sotto la pioggia augurandosi di restare impunito.
Nel giro di pochi giorni, però, tutto precipita. La mattina di Ferragosto, Santini si risveglia nellappartamento della sua amante coperto di sangue, con la memoria totalmente offuscata e il cadavere di Claudia che giace a pochi metri da lui. Come se non bastasse, qualcuno comincia a ricattarlo per lincidente mortale sullAurelia.
Cosè successo veramente a Ferragosto? È davvero possibile che Santini abbia ucciso Claudia? Soltanto lavvocato Gordiani, con laiuto dei suoi collaboratori, riuscirà a districare la complicata matassa in cui Santini si trova invischiato, anche se la giustizia ha sempre i suoi lati dombra da cui è difficile sfuggire.

Su Solo Dio è innocente hanno scritto:

«Capita di rado che consigli la lettura di un legal thriller e se accade ci sono ottimi motivi. Cominciate a leggere il romanzo di Michele Navarra, è improbabile che riusciate a smettere».
Gianrico Carofiglio

«Un legal thriller dal ritmo serrato».
Fabrizio dEsposito, «Il Fatto Quotidiano»

«Un legal thriller incalzante, maschio, crudele ma anche sentimentale».
Francesca Frediani, «D la Repubblica»

«Già solo lacceso contrasto tra la legge del sangue e il diritto penale vale la lettura».
Giuliano Aluffi, «Il Venerdì la Repubblica»

Su Nella tana del serpente hanno scritto:

«Un giallo avvincente in una città dura e smarrita».
Walter Veltroni

«Un legal thriller oscuro e avvincente».
Francesco Musolino, «Il Messaggero»

«Un paesaggio cupo e ritratto con precisione, come unincisione in bianco e nero su cui poi si accendono le luci della verità».
Caterina Maniaci, «Libero»

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