"Lo straniero che si fosse trovato, in quella notte di dicembre, ad attraversare la piazza si sarebbe forse stupito per l'animazione che trapelava dalle finestre della villa dirimpetto alla chiesa..." L'animazione è causata dalla nascita di Innocente Dago che è la sorgente di "Una, la luna", un romanzo di storia e sentimenti che si apre all'epoca dell'Unità d'Italia e segue i suoi protagonisti - e le rispettive generazioni - sino agli albori del boom economico degli anni Sessanta. Ambientato in un paese dell'Alto milanese, dove la gente si divide - con uguale impegno - tra l'allevamento dei bachi da seta e la chiesa, la storia asseconda il fiume impetuoso della vita di Innocente, Cént per familiari e amici, che in sé raccoglie i rivoli di ogni vita nata e arrivata nel paese di cui è stato nel tempo figlio del padrone, sindaco, podestà e ancora padrone rispettato e temuto. Antonia, filandera nella filanda Dago, è la ragazza che Innocente ha sedotto in gioventù e che desidera per tutta la vita. Angelica è il frutto di questa relazione incompiuta. La sua vita si allunga tra il collegio, gli amori spezzati, un matrimonio deludente e una serenità tardiva. Il paese, sperduto e chiuso, e la città, Milano, che elabora il progresso per poi allargarlo alle campagne sono gli altri due protagonisti chiave del romanzo, che registra da una parte il lavoro dei contadini e delle storie che si tramandano e dall'altra aggiorna via via il lettore sui gusti, le mode, lo scenario animato dai cittadini.
Anonimo -