"Di tutti i popoli noi, israeliani e palestinesi, abbiamo avuto l'occasione di provare a creare un mondo nuovo e diverso che ci liberasse dai veri tiranni globali patriarcato, razzismo, omofobia, capitalismo, religiosità, nazionalismo, sete di potere, arroganza che ci spingono ad accumulare, consumare, opprimere, litigare, lavorare troppo. Questa occasione non è stata colta e mai si è tentato di affrontare le strutture profonde dell'oppressione e dei rapporti di potere. Propongo un mio piano di pace." Un manifesto, coraggioso e rivoluzionario, che presenta un ordine sociale alternativo basato su paradigmi radicalmente differenti l'economia del dono, il retaggio matriarcale, la prospettiva della sussistenza, la spiritualità, la rimadriazione e indica gli strumenti pratici per instaurare un equilibrio fra le diverse comunità condivisione, consenso, non-violenza, vigilanza comunitaria e vigilanza riparativa. Un cambio di coscienza destinato a provocare scetticismo per la sua radicalità. Eppure, sostiene la Shadmi, "è semplice, non ci vuole molto, ci vuole ascolto, un cuore aperto, disponibilità".
Anonimo -