"Unio, nesnull e centanti", è una libera interpretazione di alcune pagine Pirandelliane di "Uno, nessuno e centomila". L'autore ne trae spunto, per realizzare un racconto del tutto personale, sviluppandolo attraverso narrazioni fantastiche vicine al proprio vissuto esistenziale. Una sublime percezione, mediata dai sensi, che riequilibra perdite nascoste e speranze irrealizzate, nella continua necessità di volere essere artista a tutti i costi, attraverso la forma dell'Arte. Il testo è interamente illustrato con fotomontaggi dello stesso autore, realizzate di proposito per il testo, con il suo abituale linguaggio surreale, onirico e sarcastico. Un gioco immaginativo, sottotitolato Poeprosa visiva: una poesia che si trasforma in una metafisica visuale del racconto letterario.
Anonimo -