Cinquant'anni fa Milano iniziò a popolarsi di beat, capelloni, hippie che nel corso dei decenni si sarebbero trasformati in freak e indiani metropolitani, e poi in punk, dark, post-punk, hip-hopper, rapper, raver Grazie alla loro vivacità sorsero giornali, teatri, festival, radio libere, librerie, gallerie d'arte, centri sociali in case occupate; un insieme di iniziative e luoghi dove incontrarsi e produrre una propria cultura, ogni volta alternativa e di contestazione, dando vita a un caleidoscopio di esperienze. Cifra comune di tali milieu è stato un continuo nomadismo metropolitano, coinvolgente il centro quanto le periferie, che ha finito per caratterizzare l'intero tessuto urbano. Muovendosi sul sottile discrimine fra il legale e l'illegale, proponendosi ora in maniera sincronica ora diacronica, questi movimenti si sono sempre presentati come culture contro lo status quo, data l'esplicita volontà di ribaltare paradigmi e consuetudini. Questo libro propone studi critici alternati a testimonianze di protagonisti delle diverse esperienze underground che si sono susseguite lungo mezzo secolo a Milano; vi consigliamo di viverlo come se fosse un viaggio all'indietro nel tempo per arrivare al presente seguendo quel robusto filo rosso che le lega indissolubilmente une alle altre. Interventi di: Ferdinando Bruni Ferruccio Capelli Andrea Cegna Carlotta Cossutta Nicola Del Corno Gianni De Martino Eugenio Finardi Francesco Frongia Matteo Guarnaccia LUMe Gianfranco Manfredi Lea Melandri Ilaria Nacci Pablito el Drito Davide ScartyDoc Passoni Fabio Pennetta Marco Philopat Massimo Pirotta Pino Pitasi Serpica Naro Andrea Staid Simone Tosoni Angela Valcavi Giorgio Zanchetti Emanuela Zuccalà
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