Irene è una donna ricca, proprietaria di un’impresa ereditata dal padre che dirige con impegno e soddisfazione. Improvvisamente lasciata dal marito, l’unica sua reazione è quella di licenziarlo dall’azienda di famiglia, consapevole che il loro legame era stato sin dall’inizio non d’amore ma di convenienza: lei per adeguarsi alle convenzioni di fronte all’élite sociale che frequenta, lui per avere un lavoro.
Javier è un professore di letteratura. Licenziato per i tagli dovuti alla crisi, perde quelle poche ore di lezione che gli permettevano di vivere una vita degna, grazie soprattutto alla compagna Sandra, che lavora a tempo pieno. Per Javier l’improvvisa disoccupazione comporta un cambio drastico: l’uomo cade in depressione e il suo rapporto sentimentale va in crisi. Fin quando la possibilità di una professione inaspettata, lo spogliarellista, non lo smuove dalla sua inerzia.
Accanto a Irene e Javier ci sono Ivan, nome da Zar, sensibilità da bassifondi e humour brutale, e Genoveva, cinquantenne principessa della diversione, «donna senza legami». Man mano le vite dei personaggi, la moglie abbandonata e il professore destituito, la milionaria anticonformista e il duro di periferia, entrano in contatto e in collisione: i loro destini si intrecciano, nascono relazioni sorprendenti, di affetto, di necessità, di convenienza, di dominio.
Alicia Giménez-Bartlett, nel ritmo magistrale dei dialoghi e dei monologhi, racconta senza eguali la crisi economica contemporanea, l’avvento della prostituzione maschile, la rappresentazione di una classe emergente di donne che ha superato i pregiudizi dell’identità femminile, la necessità del matrimonio e dei figli. Racconta uomini e donne al tempo stesso consapevoli e smarriti, sognatori e indifferenti, vincenti e sconfitti: i suoi uomini nudi.
Anonimo -