Quanto e diversa la donna dall'uomo? A cosa e dovuta la sua diversita? Puo per questo considerarsi un essere inferiore? La diversita e sinonimo di fragilita? Puo la donna, mossa dal risentimento verso lo stereotipo del sesso debole, vantare diritti e virtu speciali? O meglio, una volta ottenuto il riconoscimento degli stessi diritti del sesso forte, puo sentirsi legittimata ad intraprendere una cinica scalata al successo, nel tentativo quindi del sopravvento sociale?
Le questioni di seguito affrontate sono mirate ad un paziente lavoro ermeneutico, che schiude un inusitato orizzonte della diversita femminile, con ogni previsione impopolare. Sulla scia nietzscheana, avvalendoci del prezioso contributo di scrittrici quali Lou Andreas-Salome e Luce Irigaray, proveremo a capire quanta utopia fondamentalmente sia racchiusa in questa diversita. Il complesso rapporto uomo-donna sarà , inoltre, proposto sia sotto l'aspetto comunicativo che socio-cognitivo.
Anonimo -