Mani Rafat vaga per Teheran alla disperata ricerca della sorella gemella. Non ne trova più traccia e sentimenti contrastanti gli attraversano la mente. E un ingegnere di mezza età, dallo spiccato gusto letterario, che soffre di disturbi psichici e fa uso di stupefacenti. La moglie lo ha lasciato perché Mani non riesce a darle un figlio. A poco a poco il protagonista comprende che la sua inquietudine è alimentata dalla disforia di genere: è un uomo, certo, e come tale lo riconoscono le persone in cui si imbatte, eppure dentro di sé custodisce un io femminile, cui da tempo non presta ascolto. A mano a mano che inizia a riconoscersi come una donna, l'identità di Mani si sovrappone a quella della sorella perduta.
Anonimo -