A cento anni dalla nascita di Carlo Levi, la città di Palermo ha ricordato il grande scrittore e pittore torinese, ospitando un convegno che ha avuto come nucleo tematico comune a tutti gli interventi - pur nella diversità delle chiavi di lettura - proprio l'immagine del Mezzogiorno d'Italia che le pagine leviane ci hanno consegnato. Sotto un profilo sia letterario sia storico-politico, quest'immagine rappresenta un punto di partenza autorevole e imprescindibile per interrogarsi sui cambiamenti che la percezione del Sud ha subito nel tempo. L'interesse di Levi per il Mezzogiorno fa da traccia per una riflessione che nell'immediato tocca il Sud più vicino allo scrittore, quello dei contadini lucani o della Sicilia materna, ma che si spinge più in là, verso il Sud del mondo, la controparte di un dualismo Nord-Sud non solo italiano, ma globale. Alla Sicilia, cui Carlo Levi dedicò una parte importante del suo impegno politico-civile e della sua attività di scrittore e di pubblicista, è riservata nel volume un'attenzione particolare come luogo emblematico del Mezzogiorno, per la sua complessità storico-sociale, nonché per il fatto di essere stata e di essere ancora oggi punto d'incontro di competenze culturali diverse e di una fervente attività artistico-letteraria. Sulla scorta di queste premesse, il libro fa il punto sull'attuale stato della discussione in un'ottica pluridisciplinare che abbraccia la ricerca storico-sociale, le scienze etno-antropologiche e la produzione saggistico-letteraria nelle sue forme sia creative (con interventi di scrittori meridionali di successo), sia di riflessione critica: tutto quanto, cioè, in misura più o meno diretta, incontra o rimanda alle idee, ai miti e alle immagini del Mezzogiorno e del Sud del mondo che Levi ci ha lasciato.
Anonimo -