"Se sapessi disegnare scriverei fumetti, non romanzi." L'ha detto Melissa P. quando era ancora solo la ragazza-scandalo di 100 colpi di spazzola. Oggi è cresciuta, è autrice di un altro romanzo e di un pamphlet quasi politico, e non ha perso un briciolo della determinazione che l'ha resa famosa. Quello con la disegnatrice romana AliCé è stato un colpo di fulmine artistico. Perché se sapesse disegnare, probabilmente, Melissa P. disegnerebbe così: volti dai grandi occhi invadenti, giovani figure dai lineamenti aggraziati, inquadrate da tagli fotografici talvolta acrobatici, tratti netti, puliti, precisi, dimensioni rarefatte, prive di riferimento spaziale, sfondi monocromi buoni per galleggiare nel nulla. Il risultato di questo sodalizio artistico è la graphic novel Dada, la storia di due cugine che si amano e che si salvano dalla tossicodipendenza.
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