Sotto le pendici verdeggianti del Vesuvio Flavia rimpiange la sorte che l'ha obbligata a sposare il ricchissimo Quinto, molto più anziano di lei. Dall'altra parte della strada, Lucio Ceio, brillante uomo politico, spia la sua inquietudine, pronto a offrirle un momento di dolcezza, una breve passione clandestina. Quinto, spesso lontano per affari, intraprende un viaggio che lo inghiottirà nel mistero; nel frattempo, a Roma, la moglie di Nerone Poppea muore all'improvviso in circostanze poco chiare, e il console Plauzio, insieme ad altri senatori, aderisce a una congiura contro l'imperatore. Attimi di felicità e di tristezza, segreti tormentosi e brillanti carriere, vissuti da uomini e donne inconsapevoli che la bella e chiassosa città di Pompei sta per essere travolta da una catastrofe inimmaginabile. Dalla costa vesuviana a Rieti, dalla penisola iberica alla capitale dell'Impero, si snodano le vicende di un'umanità vivida e vera, magistralmente narrata nei luoghi stessi in cui ha abitato; un passato che diventa un presente familiare, a tratti intimo, in cui il lettore riconosce senza esitazione un patrimonio di storia e cultura molto più vicino a noi di quanto si possa immaginare. E su tutto incombe l'ombra del Vesuvio, il monte sacro a Giove, che nessuno all'epoca immaginava fosse un vulcano.
La nostra recensione
Conosce l’antica Pompei come il quartiere di casa, e la sua competenza di archeologa permette all’autrice di far rivivere fin nei particolari gli usi e i costumi, i riti e le mode del 79 d. C., quando l’eruzione del Vesuvio cancellò la prospera città che non sapeva di vivere alle pendici di un vulcano. La cima del monte era infatti completamente ricoperta d’erba e arbusti, e chi riferiva di avervi sentito rumori sospetti era accusato di vaneggiare. Marisa Ranieri Panetta descrive la vita quotidiana di alcune famiglie di Pompei legate tra loro da vincoli d’affari e di amicizia, ignare del cataclisma che incombe: al centro la bella Flavia, costretta a un matrimonio d’interesse ma propensa a lasciarsi tentare da sentimenti proibiti. Sullo sfondo di queste scene di vita provinciale si staglia lo scenario della politica romana, da Nerone a Tito, un periodo storico dei più turbolenti, di cui l’eruzione del vulcano finisce per proporsi come una minacciosa metafora. Daniela Pizzagalli
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