Dopo una vedovanza protrattasi per tredici anni, vissuti in una casa posta nella parte più antica e più alta della città, inaccessibile alle automobili e disdegnata anche dai gatti, Massimo Marsetti muore. Tredici anni di solitudine, interrotta soltanto dalle visite, un giorno sì e l'altro no, di Diego, l'unico figlio di Massimo. Diego, che mai aveva condiviso la volontà del padre di andare a vivere in quella casa, si trova ora nella condizione di doverne iniziare lo sgombero, non senza averne verificato, prima, i contenuti. Man mano che prosegue in questo lavorio, Diego scopre, dapprima, una sorta di vita parallela del padre, svolta nei giorni in cui egli non si recava a fargli visita - un giorno sì e l'altro no - e poi il segreto, celato per quasi sessant'anni, della scomparsa di una ragazza. Segreto svelato dal padre in una lettera indirizzata al figlio che, però, non verrà mai spedita, ma soltanto affidata al caso o al destino. Diego vorrebbe una giustizia che, forse, potrebbe non esserci. Con un'unica certezza: comunque vadano le cose, l'unico ad esserne infangato potrebbe essere soltanto il padre. Alla voce di Diego narratore si accompagnano quelle dei due protagonisti, unici custodi del segreto, e quelle della ragazza scomparsa e del fraterno amico di Diego che nulla sa, ma avverte la situazione nella quale è venuto a trovarsi l'amico di una vita.
Anonimo -