Nato nei pressi di Mantova nel 70 a.C., scomparso a Brindisi nel 19 a.C., Virgilio è il piú grande poeta latino di tutti i tempi, esponente di punta di una stagione letteraria, quella promossa da Augusto e dal suo collaboratore Mecenate, che ha segnato un nuovo inizio per la cultura antica e influito in profondità su quella europea dei due millenni successivi. Con le Bucoliche Virgilio inventa lArcadia, un paese dellanima dominato dalla musica dei suoi pastori e dal contatto diretto con una natura complice ed empatica; le Georgiche tessono in versi scintillanti lelogio della vita contadina, sobria e paziente, ultimo riflesso della perduta età delloro; infine, l Eneide, il poema cui Virgilio dedica gli ultimi dieci anni della sua vita e che resterà privo della revisione finale per la morte improvvisa del suo autore, consegna ai secoli a venire la figura complessa e affascinante di Enea, leroe venuto dallaltra parte del mare e considerato dai Romani come il loro remoto capostipite. Al tempo stesso, in queste opere trova posto una riflessione ininterrotta sulla vita e la morte, sullumano e il divino, sulla prospettiva esaltante dellutopia e la realtà spesso sanguinosa della storia. Entrato nelle aule di scuola quando era ancora in vita, Virgilio non ne è uscito mai piú: un tenace filo rosso collega dunque gli studenti che allepoca di Augusto leggevano l Eneide ai liceali o agli universitari che ancora oggi si confrontano con il capolavoro assoluto di un genio della letteratura. Se i classici, come è stato detto, sono i libri che abbiamo in comune con le generazioni che ci hanno preceduto, allora Virgilio è il classico per eccellenza, che condividiamo con chiunque negli ultimi duemila anni abbia avuto una formazione scolastica o una passione per la poesia.
Anonimo -