Plutarco, con le "Vite parallele", intendeva contribuire al miglioramento morale del lettore attraverso lo studio della personalità di uomini illustri. Questa tecnica pedagogica, nella coppia Sertorio-Eumene, può essere riassunta nella domanda: come si comportano i galantuomini di fronte al logorio di un destino avverso? Sia Eumene che Sertorio sono uomini di qualità eccezionali: dimostrano autocontrollo, lealtà e clemenza. Tuttavia, essi non possono dominare il loro destino più di quanto possa farlo ogni altro uomo, e il Fato può essere crudele e ingiusto. Da tutto questo il lettore arriva alla conclusione che le buone qualità, da sole, non sono in grado di offrire a nessuno una corazza sufficiente a proteggergli il carattere nelle avversità: anche una personalità di indole egregia deve essere educata e ben ancorata al fondamento morale della filosofia. Note di Christoph F. Konrad e di Franca Landucci Gattinoni. Con un saggio di Philip A. Stadter.
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