Il contenuto di questo racconto, opera prima dell'autore, rispecchia in parte le vicende autobiografiche dello stesso.
La vicenda narrata in questo libro si svolge in una notte, nella quale il protagonista tra dubbi ed incertezze vivrà delle ore di vero tormento interiore. Le ore notturne, seguendo un climax crescente che vede il suo culmine con il sopraggiungere dell'alba, accompagneranno il protagonista tra pensieri sinistri e malinconici tra le fredde facce di una Sa, Pietroburgo invernale. Vittima di un angelo in quarantaquattro pagine racconta in modo preciso e grammaticalmente ben costruito, il dolore di una relazione finita. L'agonia di un anima tormentata che come un fantasma vaga simbolicamente tra le strade dell'ex capitale zarista. Con la mente il protagonista ripercorre i momenti più importanti di una relazione che concludendosi nel peggiore dei modi, lascia una ferita troppo profonda per non fare male, per non bloccare il respiro.
La storia presenta dei personaggi ben costruiti e il loro tormento è autentico; trapela il dolore dalle righe delle scritto. Ma la vera prodezza di questo racconto è il notevole sforzo dell'autore di far in modo che la trama si svolga in modo graduale, dando così al lettore la possibilità di vivere insieme al protagonista la sua agonia e la sua rinascita; notevole se si considera che nei racconti brevi si tende a semplificare e velocizzare i passaggi.
L'opera non nasce con l'intendo di essere indirizzata ad un determinato pubblico a cui possa piacere, dato che questa storia è un racconto profondo che merita di essere letto con il cuore.
Anonimo -