Vittoria Palazzolo. Mutazione e introspezione

«Il fascinoso esercizio del dipingere è, per Vittoria Palazzolo, un itinerario emozionale, mai disgiunto, tuttavia, da precisi e peculiari ordini razionali. Incanti e trasalimenti vi insistono endogeni, rivelando la loro stessa genesi e il successivo, progressivo processo di scavo teso a determinare, di essi, interazioni o anche solo evanescenze nella sfera spirituale.Appare del tutto evidente, in una tale ricerca espressiva, la necessità, prima, e la capacità, poi, di ascoltarsi, soprattutto nei più remoti anfratti di sé, di questa sensibilissima e ispirata autrice, tanto che i soggetti dei suoi dipinti - e massimamente i cicli che racchiudono per cronologia i medesimi' - disvelano, eloquenti, i propri pretesti primari, quanto di più nascosto e singolare li abbia originati. L'osservatore attento, al cospetto dei numerosi esiti documentati in questa monografia, non tarderà a scoprirvi una loro coerenza poetica, al solito sospesa fra palpitazioni improvvise e richiami intimi che innervano continuamente il peculiare ordito cromatico. Umori esistenziali e filosofici, finanche mistici, ovunque collimano con riflessioni cosmiche di sapore purgatoriale: l'io dell'artista si trasforma in uno specchio dai riflessi mai torbidi, ove, al contrario, è dato scorgere limpide analogie con la nostra sempre mutevole realtà, abitata, talora, da sinistre apparizioni, enigmatici accadimenti e inattesi corto circuiti, da intendersi fatali, e giammai casuali, nei loro intriganti intervalli di tempo...» (Dal Testo Critico di Giovanni Faccenda)

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