È in questo contesto, che si inserisce la riflessione di Cheikh Tidiane Gaye, che sulla base di principi etici e morali auspica laccettazione di qualcosa che già esiste, ma che spesso non vogliamo vedere: il meticciato culturale. La tendenza a classificare, porta spesso a creare categorie rigide, che non corrispondono alla realtà, che in vece è molto più fluida e dinamica. I processi culturali sono spesso caratterizzati da eventi casuali, da scambi inattesi e a volte inconsci.
Marco Aime Dallintroduzione
"...Cè da ritenere che la categoria di meticciato, che sta al centro del volume qui presentato, sia una chiave ermeneutica preziosa quanto mai: fino al punto di universalizzarla, come lautore sostiene, di trascendentalizzarla, verrebbe da dire kantianamente, nel segno di un comune destino meticcio che lega ogni uomo che viene in questo mondo. Sì, come scrive lautore, siamo tutti meticci, e il destino umano è di sopportare il Due, il Duale, perché ibridazione, contaminazione, pluralità, sono già ab origine dentro lidentità. Ammesso che questo lemma conservi, nel quadro della intelligente decostruzione svolta nel libro, ancora un significato."
Anonimo -